Il mio interesse
ed esperienza con la psicoterapia del trauma
Per quanto
riguarda le mie idee circa la psicoterapia dei traumi gravi e prolungati, ne
sono quasi completamente debitore a Richard Mollica e il suo team, al loro lavoro
clinico, ricerca e insegnamento, attraverso oltre 20 anni di dialogo, diretta
collaborazione clinica e insegnamento congiunto.
Mi sono sentito
sostenuto e riconosciuto dal suo ultimo libro “Guarire le ferite invisibili”.
Ho usato anche in questo power point i dati del libro di Judith Herman “Trauma
e recupero (guarigione)” del 1992.
Abbiamo visto
arrivare il primo di dicembre e poi il Natale e infine il nuovo anno. Troppa
stanchezza per scrivere. Mi chiedo, rileggendo queste parole di Franco, quando
un trauma può dirsi superato e perché è così difficile per noi esseri umani
poter contare gli uni sugli altri. Quante ferite invisibili e quanti traumi ci
sono dietro a ogni nuovo trauma, come per esempio l’attentato alla libertà
subito nei giorni scorsi dal nostro corpo sociale con i fatti di Parigi. La
cosa fondamentale del lavoro di Franco in questo senso ha riguardato soprattutto,
io credo, il grosso sostegno prima di tutto psicologico che lui ha saputo dare
a Richard Mollica aiutandolo a portare avanti il suo lavoro innovativo nell’accogliere
e aiutare le persone vittime dei traumi sociali. In questa slide Franco
riconosce il suo debito ma io penso che altrettanto importante fosse il suo contributo
a Richard, in qualcosa che entrambi cercavano, la possibilità di un riscatto,
di un recupero, come titola la Herman, perché forse dietro a ogni grande
amicizia si cela il bisogno di recuperare qualcosa che ci è mancato, quel tipo
di mancanze che ci traumatizzano e per sempre ci spingono alla riparazione.
My interest and experience with the psychotherapy of trauma
As far as my ideas on the psychotherapy of severe and prolonged trauma is concerned, I am in addition, almost completely indebted to the clinical work, research and teaching of Richard Mollica and his team, through more than 20 years of dialogue, direct clinical collaboration and joint teaching.
I felt supported and acknowledged by his recent book Healing invvisible wounds. I have used also in this power point the data of Judith Herman’s basic book : Trauma and recovery ( 1992).
The first of December and then Christmas and finally the new
year have come. Too exhausted to write. I wonder, reading these words from
Franco, when we can say a trauma has been overcome and why is it so difficult
for us humans to count on each other. How many invisible wounds and traumas are
behind a new trauma, as for instance the attack to freedom we suffered last
week in our social body with the events in Paris. The main thing in Franco’s
work, in this respect, concerned above all the support he gave to Richard
Mollica helping him in carrying on his innovative work with people victim of
social trauma. In this slide Franco recognises his debt, but I think that his
contribution to Richard was just as important. It was related to something they
were both looking for, the possibility of redemption, recovery, as Herman
titles, perhaps because behind a real friendship there is the hidden need to
recover some loss, the kind of loss which traumatises and pushes us forever to
seek reparation.
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