sabato 17 gennaio 2015

Il mio interesse ed esperienza con la psicoterapia del trauma - My interest and experience with the psychotherapy of trauma



Il mio interesse ed esperienza con la psicoterapia del trauma

Per quanto riguarda le mie idee circa la psicoterapia dei traumi gravi e prolungati, ne sono quasi completamente debitore a Richard Mollica e il suo team, al loro lavoro clinico, ricerca e insegnamento, attraverso oltre 20 anni di dialogo, diretta collaborazione clinica e insegnamento congiunto.
Mi sono sentito sostenuto e riconosciuto dal suo ultimo libro “Guarire le ferite invisibili”. Ho usato anche in questo power point i dati del libro di Judith Herman “Trauma e recupero (guarigione)” del 1992.


Abbiamo visto arrivare il primo di dicembre e poi il Natale e infine il nuovo anno. Troppa stanchezza per scrivere. Mi chiedo, rileggendo queste parole di Franco, quando un trauma può dirsi superato e perché è così difficile per noi esseri umani poter contare gli uni sugli altri. Quante ferite invisibili e quanti traumi ci sono dietro a ogni nuovo trauma, come per esempio l’attentato alla libertà subito nei giorni scorsi dal nostro corpo sociale con i fatti di Parigi. La cosa fondamentale del lavoro di Franco in questo senso ha riguardato soprattutto, io credo, il grosso sostegno prima di tutto psicologico che lui ha saputo dare a Richard Mollica aiutandolo a portare avanti il suo lavoro innovativo nell’accogliere e aiutare le persone vittime dei traumi sociali. In questa slide Franco riconosce il suo debito ma io penso che altrettanto importante fosse il suo contributo a Richard, in qualcosa che entrambi cercavano, la possibilità di un riscatto, di un recupero, come titola la Herman, perché forse dietro a ogni grande amicizia si cela il bisogno di recuperare qualcosa che ci è mancato, quel tipo di mancanze che ci traumatizzano e per sempre ci spingono alla riparazione.



My interest and experience with the psychotherapy of trauma

As far as  my ideas on the psychotherapy of severe and prolonged trauma is concerned, I am in addition, almost completely indebted to the clinical work, research and teaching of Richard Mollica and his team, through more than 20 years of dialogue, direct clinical collaboration and joint teaching.
I felt supported and acknowledged by  his recent book Healing invvisible wounds. I have used  also in this power point the data of Judith Herman’s basic book : Trauma and recovery  ( 1992).



The first of December and then Christmas and finally the new year have come. Too exhausted to write. I wonder, reading these words from Franco, when we can say a trauma has been overcome and why is it so difficult for us humans to count on each other. How many invisible wounds and traumas are behind a new trauma, as for instance the attack to freedom we suffered last week in our social body with the events in Paris. The main thing in Franco’s work, in this respect, concerned above all the support he gave to Richard Mollica helping him in carrying on his innovative work with people victim of social trauma. In this slide Franco recognises his debt, but I think that his contribution to Richard was just as important. It was related to something they were both looking for, the possibility of redemption, recovery, as Herman titles, perhaps because behind a real friendship there is the hidden need to recover some loss, the kind of loss which traumatises and pushes us forever to seek reparation.

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