Ancora sulla "rottura"
Ne parlavo a gennaio, del concetto della "disruption" caro a Franco. E' un concetto estremamente importante e utile sia nella pratica clinica che nella vita quotidiana. I nostri rapporti si reggono spesso in un precario equilibrio tra conflitti e armonie. Quando questo equilibrio si perde si precipita nella "disruption".
Ecco, il concetto di cui parliamo comporta che questo abisso non sia più un abisso. Che laddove tutto sembra perduto ci sia invece ancora la possibilità di recuperare. Comporta lo sviluppo di un nuovo modo di pensare, di una nuova cultura. Una mentalità in cui possiamo provare a concepire la rappacificazione anche quando normalmente andremmo verso una separazione, un allontanamento senza rimedio.
Credo che questo presupponga il nascere di un nuovo tipo di rapporti a cui forse non siamo così preparati. Soprattutto il penetrare di un approccio di pensiero positivo che riesce a vedere il lato produttivo anche delle esperienze più problematiche.
Allontanarsi e poi riavvicinarsi, avendo capito qualcosa di importante proprio attraverso la rottura. E' un gesto di fiducia, un dare e darci una possibilità. Una bella idea da sperimentare e poi raccontare.
Disruption once again
I was writing in January, about the concept of "disruption" which was very dear to Franco. It is an interesting and useful concept, both for clinical practice and for every day life.
Our relationships often keep up in an uncertain balance between conflicts and harmonies. When balance is lost, we precipitate in "disruption". Now, the concept we are talking about implies that this abyss is not an abyss anymore. It implies that when everything seems lost, there is still the possibility to recover. It implies the development of a new way of thinking, of a new culture. It gives us the possibility to think in terms of reconciliation also when we would normally go towards a separation, a final moving away.
I think that this brings with it the birth of a new kind of relationships, to which we are probably as yet unprepared. Above all it carries a positive thinking approach, which can manage to see the productive side of some of the most problematic experiences.
Moving away and coming back, having understood something important thanks to the disruption. It's an act of trust, a giving to ourselves and to our life companions a possibility. A good idea to experiment with and later tell about.